Lingua, gladio et pecunia
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Cesaro Antimo
Descrizione
Il tentativo di conciliare un fondamento metafisico per la politica e il diritto
con l’utilizzo di lingua, gladio et pecunia come strumenti del potere;
la considerazione delle variabili internazionali che, espressione
degli interessi delle grandi potenze europee, incidono sui destini politici
dei piccoli stati e dei popoli; la sottile distinzione tra epieicheia e ratio
status e quella tra astuzia e prudenza: è l’approfondimento di questi
argomenti che consente a Tommaso Campanella di ergersi a “fondatore”
di una rinnovata scienza politica (ego politicam scientiam condidi).
In realtà, il testo del De Politica, che qui si presenta tradotto
e commentato dall’edizione parigina della Realis Philosophia (1637),
offre piuttosto l’immagine liminare di un pensatore, antimachiavellico
imbevuto di machiavellismo, alla continua ricerca di un precario equilibrio
sulla soglia della modernità.
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