Descrizione
Il volume approfondisce il rapporto tra la poetica di Dostoevskij
e la sua ispirazione filosofica, a partire dai motivi esistenziali
che ritraggono l’uomo nelle sue contraddizioni, nella convivenza
sconcertante degli opposti, in una dialettica che nessun filo logico
può comporre facilmente. Questa tensione non è solo nelle idee
dei protagonisti dei suoi romanzi: peccatori e anime pie,
personaggi dominati dal vizio e innocenti guidati dalla virtù.
Essa è la sostanza del loro stesso modo di essere nel mondo
e risulta evidente solo dal significato che tale esistenza assume
al cospetto delle situazioni limite, della condizione tragica.
L’arte di Dostoevskij, senza conati di conciliazione dei contrasti
o di nostalgici approdi al fondamento perduto, all’eden smarrito,
manifesta la sua sublime grandezza appunto
come specchio tragico del reale.
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