Tra i banchi

22.00

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Descrizione

Il racconto di scuola è una delle forme del romanzesco moderno, molto fertile
e attualmente di grande successo.
La sfida di questo volume è ripercorrere la storia della scuola pubblica
dell’Italia unita dando “voce” direttamente alle scritture letterarie e non limitandosi solo ad interpretarle sul piano critico: e colpisce come il dato esperienziale
che le pagine antologizzate ci restituiscono divenga al tempo stesso
intervento critico dalla forte connotazione etica e politica.
Attraverso questo excursus, storico e antologico, scopriamo che sul romanzo
e sul racconto dedicati alla scuola pubblica si sono esercitati molti
di quegli intellettuali e scrittori che hanno determinato le sorti della cultura italiana, veri e propri maestri di pensiero della nostra nazione: con le loro scritture
essi hanno saputo interpretare dall’interno, come docenti o studenti, i segni
di uno sviluppo o di una crisi sociale e culturale che sarebbero esplosi più tardi,
e lo hanno fatto con atteggiamento ora eroico, ora sentimentale, ora infine ironico: perché la scuola pubblica è un diaframma in cui la vicenda sociale e politica
del nostro Paese può riflettersi molto bene.
La selezione di autori e testi non è ovviamente esaustiva, ma piuttosto esemplare. Questo libro li mette in fila articolandoli in quattro sezioni, corrispondenti a quattro diverse stagioni della scuola italiana: il periodo post-unitario; quello della scuola fascistizzata; quello della scuola repubblicana dopo la Liberazione e negli anni
del boom economico; infine, quello della scuola della Repubblica al tempo
della globalizzazione e del neoliberismo.
Molti i temi trasversali che si evidenziano ripercorrendo queste storie:
la microstoria della scuola si lega virtualmente alla macrostoria dell’Italia, attraverso il confronto dialettico tra pedagogie e antipedagogie, attraverso l’evolversi del rapporto tra generazioni, attraverso le tensioni e le contraddizioni che ciascuna epoca porta con sé e riporta “tra i banchi”.
Queste testimonianze confermano ancora una volta come la buona letteratura possa andare oltre gli eventi e i fatti storici per colmarne le lacune, svelando
le emozioni, i sentimenti, i desideri e i progetti, individuali e collettivi, quell’insieme che definiamo immaginario collettivo di un popolo e di una storia.

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