Descrizione

Misto di storia e di invenzione, Marginali esistenze ricostruisce, incrociandole con gli accadimenti e lo sfondo culturale di ogni epoca attraversata (fino alla seconda guerra mondiale, alla Resistenza e al dopoguerra), le “piccole” vicende, attraverso i secoli (dalla metà del XVII secolo all’inizio degli anni Cinquanta del XX), di un ceppo familiare della Campania “infelix”, osservandone crescita e metamorfosi, «fantasmi » tirati fuori «dal buio del tempo». Il filo rosso che lega personaggi, luoghi e situazioni è la marginalità. La vita popolare viene osservata, con attenzione all’antropologia e al folklore, attraverso lo sguardo empatico di chi se ne sente erede. Il romanzo è suddiviso in 18 capitoli, preceduti da un preludio e chiusi da un finale, intervallati da sei interludi, che creano un controcanto contemporaneo alle vicende storiche. La scrittura si muove senza soluzione di continuità tra flussi di coscienza, ricostruzione immaginaria e documenti realmente consultati. Il messaggio finale dell’Autore è che, ad osservarle attentamente, le nostre esistenze appaiono intramate di quelle di tanti altri, spesso oscuri personaggi: «È
solo la migrazione nel tempo che ci fa comprendere quanto ibridate siano le nostre vite. Si scava, si scava, si continua a scavare e si rinvengono pezzi di vita comune».