Descrizione
Bene ancorate nel nostro mondo, le storie di Giuseppe Scalera penetrano
anch’esse nei meandri dell’inconscio e del sogno, hanno qualcosa di sconcertante
e minaccioso, ma in modi lievi e misurati, di rinuncia ai grandi effetti e, invece,
di insinuante volontà di spiazzarci, di sconcertarci, di ricordarci che la realtà
non è soltanto quella che si vede e si tocca e si sente.
Vengono in mente anche i percorsi similari di grandi scrittori nostri: certi racconti
di Pirandello e il realismo magico di Bontempelli …… Ci porta il treno
e non è in nostro potere guidarlo, indirizzarlo, dettargli tempi diversi.
Come nelle fiabe, oltre il ponte – oltre le stazioni che il treno attraversa
senza permetterci sosta – ci aspetta il destino. È in questo spazio
dove nulla si consolida e rassicura che ci muoviamo, tristi passeggeri
di un percorso obbligato , non più deciso da noi.
È in questo spazio, da tempo insolito per la nostra letteratura, che ci trascinano
i racconti di Giuseppe Scalera, ora costruiti con attenzione attorno a spostamenti
dapprima impercettibili e poi sconcertanti, e ora rapidi flash che sembrano fissare
le evidenze dell’insolito, comunicandoci l’angoscia sottile della precarietà.
(dalla Prefazione di Goffredo Fofi)
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